Quanto volte raccontando al telefono le nostre vacanze o un episodio piacevole abbiamo usato questa espressione ? Ebbene a me è successo veramente e se sono qui a raccontarlo è solo perchè un giorno sono andato a divertirmi e non sono più tornato a casa. Se posso esprimere questo pensiero è soltanto grazie alla tecnologia e a qualcuno che si prende la briga di scrivere per me.
Se non l'avete ancora capito sono morto.
Chi sono? o chi ero?
Mi chiamo Riccardo Tarlati e fra poco avrei compiuto 60 anni. Tutto andava bene , anzi benissimo. Avevo da poco aperto un piccolo studio fotografico , facevo il fotografo ed ero anche bravino a quanto si dice in giro.Gli affari andavano bene . Ero diventato nonno da pochi mesi e questa era una delle gioie più belle che avessi mai provato. Avevo tanti piani per il mio nipotino....cose serie tipo portarlo a pescare o a giro per i boschi , fargli conoscere le bellezze della natura e portarlo al mare . Poi le moto anche se i genitori non sarebbero stati molto d'accordo! Insomma stavo veramente bene a tal punto che avevo comprato un camper per andarmene in vacanza con mia moglie Daniela e la mia stellina , un cane eccezionale.
Però...il 24 luglio 2008 avevo un appuntamento di quelli che non si può mancare. E li è finito tutto.
p.s.: passo la palla ad Andrea , mio figlio , perchè scrivere da dove sono io è oltremodo faticoso e perchè ,purtroppo per lui , un sacco di cose in più da raccontare su quello che è successo....e che sta succendendo.
2 commenti:
Caro Riccardo,
quello che ti è successo è talmente tanto brutto e stupido che l'unica cosa che provo, quando tuttora ci penso, è RABBIA.
Non sei stato mio padre, nè un fratello, nè un amico di infanzia e la mia tristezza non si può nemmeno lontanamente paragonare a quella di chi ti ha "vissuto" quotidianamente. Però ti dico che noi non guardiamo più una foto senza pensare a te, alle battute che ci dicevi per farci mettere in posa, alla tua gentilezza e ai tuoi modi.
Le foto nei momenti più belli le hai fatte tu. Adesso le prossime le farò io, pensando a te, perchè non potrei vedere nessun altro con la macchina fotografica ad esempio alla comunione di mia figlia.
Riccardo, ti vogliamo bene. Guardaci sempre.
Emiliano, Ketty e Viola Ferroni.
La voce di Riccardo risuona ancora nelle mie orecchie, continuamente.Spiegare chi era per me è quasi difficile, perchè ora che non c'è più, fa un pò male.mi impappino con le parole;del resto me lo diceva sempre anche lui che sono un pò imbranata.l'ultima volta che l'ho visto è stato un mese o poco più prima che se ne fosse andato, tirò dei sassolini alla mia finestra perchè era a fare un servizio fotografico ad una sposa che scendeva di casa, davanti al mio palazzo.Lo stesso palazzo dove avevamo abitato insieme, lui con Daniela e Andrea, ancora ragazzo.Riccardo si vestiva da Babbo Natale per e me mio fratello e ci faceva sempre giocare con Tobia, il mitico cagnolino!crescendo poi,Riccardo non è diventato solo il mio splendido fotografo, ma anche un amico speciale.OLTRE AD AVERE LA BATTUTA SEMPRE PRONTA, portava solarità ovunque, ti faceva ridere ed ogni risata la imprimeva nelle fotografie.Quando mi sentivo triste andavo sempre al suo negozio, anche senza aver bisogno di un servizio.ci andavo per chiaccherare con lui e con Daniela.Mi faceva sentire meno sola.Doveva fotograre il mio matrimonio, me l'aveva promesso, proprio quando tirò i sassolini alla finestra.Ma so che comunque sarà presente, perchè alzerò lo sguardo, con il vestito da sposa, e farò conto che ogni singola foto che mi sarà scattata, me la scatterà lui, nel giorno più bello.La sua solarità splenderà lo stesso, dall'altro, con lo sguardo più bello e tante tante foto per il suo Yuri.
Alice
Posta un commento