mercoledì 10 marzo 2010

Caro AnoniMo...

premessa : oggi ho ricevuto questa lettera anonima, meglio sorvolare sull'opinione che il caro anoniMo ha nei confronti delle questure e delle forze dell'ordine in generale e che la dice lunga su una persona che non ha nemmeno il coraggio di firmarsi.....


no non mi do pace. Non ci penso nemmeno un poco a darmi pace e a finirla qui questa triste storia. Non la finisco perché tutti i giorni dal quel 24 luglio vedo mia madre sempre più sola e mio figlio che cresce senza un fantastico nonno quale sarebbe stato mio padre. Perché ogni sera prima di addormentarmi prego di sognare mio padre per sentire ancora la sua presenza e dormire serenamente. Non la smetto perché ogni giorno qualcuno mi ricorda che persona era e perché so che lui avrebbe fatto molto di più di quello che sto facendo io se fossi stato al suo posto.
Si il mio blog è fazioso , perché è molto più facile segnalare e evidenziare le cose che non funzionano rispetto a quelle che funzionano in un settore dove sono molte le cose che non vanno bene.
E ti ringrazio per darmi l'occasione per puntualizzare una cosa una volta per tutte qual'ora non fosse ancora chiaro : la mia non è una crociata contro il tiro a segno ne contro gli amanti di questo sport . La mia è rabbia e delusione per quello che è successo e non doveva succedere semplicemente perché tutti gli impianti in cui sono successi gli incidenti erano impianti fatiscenti e privi di ogni autorizzazione . E basta caro -poco - anonimo con questa storia che l'agibilità non conta niente. C'è una sola normativa ed è quella vigente, se è sbagliata o no non spetta a me deciderlo. A me basta che ,anzi sarebbe bastato , che venisse applicata per evitare gli incidenti semplicemente perché i poligoni inagibili sarebbero stati chiusi al pubblico. Il resto sono chiacchere inutili.
Sono quelli come te che fanno male al tsn , quelli convinti di saperla lunga e che pensano solo a nascondere lo sporco sotto al tappeto anziché sistemare bene le cose. Quelli che chiamano abusi e persecuzioni i controlli delle autorità .
Concludo rispondendo all'ultima parte della tua anonima missiva dicendoti che non hai nemmeno un idea del perché faccio quello che faccio e che la tua affermazione sull'alzare la posta ti qualifica peggio ancora dell'aver scritto ed imbucato questa lettera anonima .
Per la parte che riguarda mio padre c'è già un gup che ha decretato che tre persone devono essere giudicate per quello che è successo...forse sei tu quello poco obiettivo?

3 commenti:

Andrea Tarlati Photographer ha detto...

Anonimo.... non credo che si solo Andra a non darsi pace, ma siamo tutti no che lo conoscevamo, conoscevo Il Grande baffo dall'87 sono praticmente cresciuta con le sue foto.... ed ogni volta che passo sulla pista ciclabile , continuo a chiedermi Perche'??? Riccardo era ed e' unico nel suo genere, pensa Anonimo che io sono riuscita arientrare poco tempo fa nel suo negozio e mi sono sentita morire.
Caro Andrea continua a fare cio' che fai, non preoccuparti degli altri. Riccardo per sempre nei nostri cuori!!.....Michela B.

Andrea Tarlati Photographer ha detto...

Caro Anonimo, lo sai qual'e' in fondo il problema ? Che in Italia non siamo abituati a rispettare le regole, tutto ci sembra una violenza ai diritti privati, anche quando viene tutelata la nostra incolumità.
Siamo il paese dove non ci allacciamo le cinture di sicurezza, dove non ci fermiamo alle strisce pedonali, dove non mettiamo i bambini sui loro sedili ma sulle gambe della mamma, il paese dove le attività soggette ai controlli VVFF sono sconosciute agli stessi, il paese dove tutto si risolve nel momento dell'emergenza, il paese dove uno dice "rassegnati" ad una persona che ha perso il padre.
Che schifo.
Leonardo M.

Andrea Tarlati Photographer ha detto...

"Caro Anonimo,o per meglio dire VIGLIACCO,sono propio le persone come te che rovinano il sano della vita..persone che non si fermano davanti a niente,nemmeno alla morte.Riccardo resterà sempre vivo nei nostri cuori e non è per il troppo coraggio che quel giorno ci ha lasciato." Silvia n.