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mercoledì 15 maggio 2013

le peggiori foto della mia vita.

Oggi ho stampato le peggiori foto della mia vita. E non mi riferisco agli aspetti tecnici delle fotografie che faccio per professione o quelle dei miei clienti. Alla vigilia dell'ennesima udienza che si terrà domani (16-5-2013) ho dovuto stampare alcune foto del tiro a segno di Pistoia dopo l'incendio. Un paradosso se si pensa che ho dovuto stampare le foto del posto dove è morto mio padre nello studio fotografico che era di mio padre. L'ennesimo richiamo a quel giorno maledetto , le pareti bruciate, le strutture distrutte e quel buio in fondo al tunnel, dove giaceva il corpo di mio padre in un inutile tentativo di salvarsi da una trappola che non aveva vie di uscita, dove l'unica possibile era bloccata dalle fiamme e l'altra non c'era, perché chiusa con una lastra di cartongesso, tanto non sarebbe mai dovuta essere utilizzata. Appena le fotografie sono uscite dalla stampante ho vissuto di nuovo quei momenti ed ho risentito quel tremendo odore di cenere ed acqua che ho sentito per giorni dopo l'incidente e che è l'ultimo ricordo che ho di quel pomeriggio di luglio. Il processo un giorno finirà , ci saranno dei colpevoli oppure no , non lo posso sapere ma posso solo sperare che ci siano delle condanne, che pretendo non per vendetta o per rivalsa ma perché i responsabili possano rendersi conto di quanto male ha causato la loro leggerezza e  quanto facile sia sopravvalutare i pericoli se non si fanno le cose nel rispetto delle norme e delle leggi. Aspetto già i commenti che diranno che in italia è normale fare cosi: no non è normale; è sbagliato e per questo che le persone responsabili devono pagare per gli errori che hanno commesso. Allego due foto, non sapendo nemmeno se faccio bene o male. Le ultime foto che mio padre non avrebbe mai voluto stampare.....

giovedì 6 novembre 2008

STAMPA

Pubblico qui un articolo apparso su una rivista di caccia che ricorda chi era mio padre.


mercoledì 24 settembre 2008

DUE MESI

Oggi sono passati due mesi dal giorno che te ne sei andato. Era il 24 luglio e fra poche ore salutasti la mamma dandole appunamento al negozio alle 16 per l'apertura pomeridiana. Lei ti ricorda felice e tranquillo. Di li a poco ci sarebbero state le vacanze e poi l'apertura della caccia di selezione. Per questo avevi deciso di andare al poligono di tiro del TSN di pistoia (http://www.tsnpistoia.it/ sito chiuso dal giorno in cui sei morto PERCHE?) per tarare il binocolo della carabina . Non eri un frequentatore abituale del poligono , ci andavi si e no una o due volte l'anno solo per metere a punto il fucile. L'anno scorso non ci eri mai andato ed anche quest'anno avevi rimandato tante volte....ma come si dice ..l'appuntamento col destino non è rinviabile.

La mamma sono andato a prenderla io al negozio , dopo una corsa di svariati km fatta sperando di trovarti ferito ma vivo , con le lacrime agli occhi ma con la certezza che non era successo niente di grave perchè al poligono non poteva succedere niente di grave. Quando però siamo arrivati la poligono abbiamo subito capito che non c'eri più.
Li per li non ho provato che rabbia , rabbia per non averti salutato come si deve e rabbia nei confronti di tutti quelli che erano li che si davano da fare che correvano e che chiaccheravano inutilmente.
Due ore ci hanno fatto attendere , senza dirci niente senza farci capire cosa era successo. Ho dovuto litigare , puntare i piedi e gridare per vederti , per sapere che era vero che tu non c'eri più. Eri li supino , con le mani sul volto in quell'inferno carbonizzato.Non dimenticherò mai quell'odore dolciastro ,di cenere bagnata e che è rimasto anche sui tuoi effetti personali.Cosa è successo? Quanto hai sofferto e quanto è durata quell'agonia? Perchè a te che eri una buona persona? Perchè non una morte dolce e serena , se veramente quello era il tuo giorno?

MI DIVERTO DA MORIRE



Quanto volte raccontando al telefono le nostre vacanze o un episodio piacevole abbiamo usato questa espressione ? Ebbene a me è successo veramente e se sono qui a raccontarlo è solo perchè un giorno sono andato a divertirmi e non sono più tornato a casa. Se posso esprimere questo pensiero è soltanto grazie alla tecnologia e a qualcuno che si prende la briga di scrivere per me.
Se non l'avete ancora capito sono morto.
Chi sono? o chi ero?
Mi chiamo Riccardo Tarlati e fra poco avrei compiuto 60 anni. Tutto andava bene , anzi benissimo. Avevo da poco aperto un piccolo studio fotografico , facevo il fotografo ed ero anche bravino a quanto si dice in giro.Gli affari andavano bene . Ero diventato nonno da pochi mesi e questa era una delle gioie più belle che avessi mai provato. Avevo tanti piani per il mio nipotino....cose serie tipo portarlo a pescare o a giro per i boschi , fargli conoscere le bellezze della natura e portarlo al mare . Poi le moto anche se i genitori non sarebbero stati molto d'accordo! Insomma stavo veramente bene a tal punto che avevo comprato un camper per andarmene in vacanza con mia moglie Daniela e la mia stellina , un cane eccezionale.
Però...il 24 luglio 2008 avevo un appuntamento di quelli che non si può mancare. E li è finito tutto.



p.s.: passo la palla ad Andrea , mio figlio , perchè scrivere da dove sono io è oltremodo faticoso e perchè ,purtroppo per lui , un sacco di cose in più da raccontare su quello che è successo....e che sta succendendo.