IL PRESIDENTE DEL TIRO A SEGNO NAZIONALE
Dopo il tragico incendio:"Pronto a lasciare la guida"
Non si dà pace il presidente del poligono dove ha perso tragicamente la vita il fotografo Riccardo Tarlati. Daniele Cecchi, presidenete del Tiro a segno nazionale non esclude le dimissioni: "Mi chiedo se ha ancora senso continuare"Pistoia, 29 luglio 2008 - La tragedia al Tiro a segno nazionale di via dei Macelli lo ha provato oltremisura. Daniele Cecchi - 37 anni, sposato, due figli, artigiano (gestisce con il padre Silvano un’officina meccanica di riparazioni auto nella zona industriale di Sant’Agostino) - è il presidente del circolo da due anni. La morte del fotografo Riccardo Tarlati, il tragico modo in cui è avvenuta, lo ha gettato in uno stato di depressione. Giorno e notte non riesce a darsi pace e nella mente ancora frastornata dalla tragedia comincia a farsi strada l’idea di dimettersi. "E’ ancora presto per prendere una simile decisione, ma mi sto chiedendo se abbia ancora un senso continuare. Colpe, sinceramente, non credo di averne, al poligono era tutto a posto, ma è morta una persona. E allora continuo a chiedermi se vale la pena di continuare a fare il dirigente. Mi piacerebbe tornare a praticare questo sport a livello agonistico".
Cecchi, quando è accaduta la disgrazia lei si trovava a Londra. Come mai?
"Da cinque anni seguo, come meccanico responsabile della Chevrolet, le corse su pista e quindi sono continuamente in giro per il mondo. Mi ha informato per telefono il segretario Panerai. Sono rimasto di ghiaccio e sono subito partito per Pistoia".
Come si difende il suo circolo da eventuali responsabilità?
"Abbiamo incaricato gli avvocati Andrea Niccolai e Cecilia Turco di tutelare il circolo e di assistere i quattro, me compreso, che hanno ricevuto l’avviso di garanzia. In questo momento non ho niente da dire".
Da quanti anni è presidente del Tiro a segno nazionale?
"Sono entrato come socio nel 1984. Sono stato un tiratore sportivo di buon livello fino al 1991, quando decisi di lasciare questo sport. Sono tornato al ‘Tiro’ nel 2000. Nel 2005 ci sono state nuove elezioni in seguito alle dimissioni del presidente Panerai e i soci hanno eletto me alla presidenza. Era l’agosto del 2006".
Il Tiro a segno è nato nel 1882, quindi ha 126 anni. E’ una delle associazione più antiche della città, se non della Toscana. In passato erano mai accaduti episodi così tragici o anche meno gravi?
"Da quando sono socio mai, nemmeno uno di lieve entità".
Quanti soci ha il Tiro a segno?
"I soci volontari sono 280, quelli obbligati 500".
Chi sono i soci obbligati?
"Le forze dell’ordine, i vigili urbani, le guardie giurate, cioè tutti coloro che, per lavoro, portano un’arma e quindi devono fare periodicamente dei corsi di aggiornamento".
Può dirci qual è il bilancio del circolo?
"Le entrate raggiungono i centomila euro, i costi si aggirano sugli ottantacinquemila, per cui c’è un utile di bilancio di circa quindicimila euro".
Le entrate da cosa derivano?
"Dalle quote di iscrizione dei soci, dall’affitto di armi, munizioni, linee di tiro e dai corsi di tiro".
Come investe le entrate, o meglio l’utile annuale, il circolo?
"Per ristrutturare l’impianto, per tenerlo conforme alle leggi sulla sicurezza, per renderlo sicuro al cento per cento. Stavamo completando una palestra di tiro, che comportava una spesa di 50mila euro. E’ un progetto al quale tenevo molto. Il consiglio ha approvato la sua realizzazione per venire incontro alle esigenze soprattutto dei giovani. Noi dirigenti togliamo ore al nostro tempo libero per passione, la nostra è un’attività di volontariato, come da statuto. Se c’è un utile d’esercizio, non viene ripartito, ma investito nel circolo stesso per migliorarne le strutture".
Qualcuno ha detto che il Tiro a segno fa poco sport rispetto al passato.
"Abbiamo Marco Maccioni che è campione italiano in carica di tiro ex ordinanza, Francesco Gaggioli che è campione italiano di carabina libera e cinque atleti che parteciperanno ai campionati italiani Juniores e Seniores. Dire che facciamo poco sport è una bugia. E poi, ci sono anni in cui sono pochi gli atleti che emergono. Tuttavia il circolo offre ai soci tutto il supporto necessario. Vorrei anche fare un’altra precisazione".
Dica pure.
"I tiratori che fanno agonistica e partecipano alle competizioni regionali e nazionali non sostengono alcun costo. Le linee di tiro e le munizioni sono gratuite, idem le attrezzature come armi e abbigliamento, come pure sono gratis le spese per le trasferte. Vorrei anche far notare che siamo in trattativa con il Comune per cedere 2000 metri quadri di terreno da destinare ad area verde, per il bene della collettività pistoiese. Purtroppo, tutta questa attività ha subìto un colpo durissimo, mortale. In questo momento di grande dolore, mi sento di essere molto vicino alla famiglia di Riccardo Tarlati".
1 commento:
Il commento a questo articolo sarebbe superfluo in quanto contiene una serie di mensogne che verranno smentite in tribunale.
A posto al poligono di pistoia non c'era niente e lo dimostra il fatto che è successo ed anche altri episodi che si sono verificati in precedenza.
A posto non c'era niente perchè se tutto era "a posto" quello che è successo non sarebbe successo .
Il presidente Daniele Cecchi ha voluto rilasciare questa intervista il giorno del funerale di mio padre dove dichiara che è caduto in uno stato di depressione....uno stato cosi profondo che gli ha impedito di fargli fare le condoglianze alla mia famiglia? Che gli ha impedito di farle fare UFFICIALMENTE dal TSN pistoia? Beh si vede che è andata cosi perchè ad oggi , dopo due mesi ed un giorno nessuno si è fatto sentire , nessuno ufficialmente (e il sig. Cecchi nemmeno privatamente) ci ha fatto una telefonata o ci ci ha inviato un telegramma di condoglianze...niente di niente....
Però in mezzo a questa crisi depressiva a pensato bene farsi anticipare tutte le spese legali dal poligono stesso...sia mai che non gli bastino i soldi per il tavor....
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