giovedì 27 novembre 2008

STAMPA:PORDENONE

ANCHE A PORDENONE IN DUBBIO L'AGIBILITA DEL POLIGONO.....


Scoppio e fiamme in via Tiro a Segno: a giorni sarà celebrato l’incidente probatorio per cercare di ricostruire l’accaduto
Rogo nel poligono, agibilità sotto tiro
Gli inquirenti stanno lavorando sul fronte delle autorizzazioni. Scelto il perito
(Ro) Proseguono a tamburo battente le indagini dei carabinieri per ricostruire le cause dello scoppio e del successivo devastante incendio, accaduto l'1 novembre nella piazzola di tiro della pistola da 15 metri, posta all'interno del Poligono di via Tiro a segno a Pordenone. Nel frattempo restano gravi, ma stabili, le condizioni dei feriti, ancora ricoverati nei centri grandi ustionati di Milano, Parma, Verona e Padova, con prognosi riservati. Resta alto il rischio setticemia per Ettore Mei, Daniele Moras, Liano Grizzo e Fernando Toffolo, che ha fatto registrare dei miglioramenti. Il decorso clinico, anche se molto complesso, sta proseguendo positivamente. Il giudice delle indagini preliminari ha fissato la data dell'incidente probatorio durante il quale verrà affidato l'incarico all'balistica che dovrà ricostruire quanto accaduto nel poligono prima e dopo la fiammata, che ha ridotto in fin di vita i tre soci e il direttore di tiro. Non solo. All'udienza, come procuratori speciali, assisteranno anche rappresentanti dei feriti. Per Ettore Mei, ferito nonché iscritto sul registro degli indagati insieme al presidente del poligono Antonio Carrabba (incendio colposo e lesioni gravi le ipotesi d'accusa) quale procuratrice speciale, ci saranno la figlia e l'avvocato Arnaldo De Vito. Gli inquirenti hanno caldeggiato la nomina del generale Romano Schiavi, di Brescia, uno degli esperti di balistica più noti in Italia, che è stato scelto dal giudice. Nel frattempo sta prendendo sempre più forza l'ipotesi che l'incendio, innescato dalla fiammata di uno sparo, abbia trovato linfa vitale nelle polveri che si erano accumulate sulle spugne dei pannelli ignifughi e fonoassorbenti. Per tale motivo l'indagine si sarebbe concentrata su un'autorizzazione richiesta dalla legge che è definita agibilità al tiro.

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