mercoledì 13 aprile 2011

«Voglio sequestrare un prete in Duomo»

Domenica mattina di follia di un sessantenne ex guardia giurata. Va al poligono. Sparisce con una pistola e 50 colpi. Poi in taxi si fa portare in centro
05 aprile 2011


Ha “rubato” una pistola e 50 pallottole al poligono di Biella da dove è riuscito ad allontanarsi,«per fare un gesto eclatante».

È cominciata così, la domenica di follia di Leonardo Sega, 60 anni, fino al 2007 guardia giurata, di fatto senza fissa dimora.

Nella sua mente lo scopo di quella pistola in tasca era quello di sequestrare un sacerdote nel Duomo di Biella mentre stava confessando per poi far fuoco su di se. Così ha poi raccontato ai carabinieri che lo hanno convinto a consegnare la pistola.

Tutto è cominciato verso le dieci di domenica quando l’ex guardia giurata si è presentata al Poligono di tiro di via Collocapra. Era un volto consociuto e comunque una persona di bella presenza con tutti i documenti all’apparenza in regola sebbene nel frattempo l’uomo abbia collezionato una serie incredibile di denunce per truffa.

Dopo aver pagato il dovuto Sega si è fatto consegnare la pistola calibro 7,65 e 50 proiettili poi si è diretto verso la linea di tiro. Copn la scusa di andare in bagno, Leonardo Sega è riuscito ad eludere qualsiasi controllo ed è uscito dal poligono dove lo attendeva un taxi che lui stesso aveva chiesto.

«Mi porti in Duomo» ha detto l’uomo al taxista che così ha fatto.
Intanto nella mente dell’ex guardia giurata stava prendendo corpo l’idea di un qualche gesto eclatante: rapire un sacerdote, forse per costringerlo ad una confessione. Ma quando ha oltrepassato le porte della cattedrale ha scoperto che c’erano molti fedeli.

A questo punto, qualcosa è scattato nella mente di Leonardo Sega che, uscito dalla Cattedrale ha composto il 112.

Nel frattempo era già scattato l’allarme dal poligono non appena i responsabili si sono accorti dell’assenza dell’uomo ma soprattutto che si era portato con sè la pistola e i 50 proiettili.

Per questo alcuni pattuglie del nucleo radiomobile stavano controllando il centro città, inoltre era già stata sentita la testimonianza del taxista il quale aveva indicato il luogo in cui aveva accompagnato il cliente.

Così quando Sega ha telefonato al 112 chiedendo di poter parlare con il maresciallo Migliaccio i militari sono riusciti ad individuare la cellula di chiamata del gestore di telefonia mobile e a far confluire gli equipaggi in zona: i giardini Zumaglini.

Con estrema prudenza, proprio in considerazione dell’ora e per la presenza di famiglie lungo i viali del giardino pubblico, i carabinieri si sono avvicinati all’uomo convicendolo dapprima a consegnare l’arma.

Nel farlo Leonardo Sega ha raccontato che era sua intenzione compiere un gesto eclatante per poi suicidarsi ma che prima avrebbe avuto intenzione di sequestrare un sacerdote del Duomo. «Ma quando sono entrato in chiesa e l’ho vista gremita di fedeli non me la sono sentita».

L’uomo ha quindi consegnato la pistola lasciandosi arrestare. L’uomo è accusato di furto aggravato e porto abusivo di armi e munizioni.

1 commento:

Andrea Tarlati Photographer ha detto...

Due mesi fa una strage dove la pistola era stata trafugata al tiro a segno. Una settimana fa ...la solita storia. Possibile che siano solo coincidenze? O forse è come la penso io e cioè che questi impianti pericolosissimi vengono gestiti da un manipolo di incapaci che pensano ancora di giocare ai soldatini? Dove sono gli organi di controllo , come l'UITS , che dovrebbero verificare , istruire e vigilare che vengano rispettate le normative e le regole basilari del buon padre di famiglia? Perchè dico questo?Perchè due mesi dopo la morte di mio padre è scoppiato un altro incendio gravissimo , segno che nessuno a fatto niene nel frattempo. Perchè due mesi dopo che un pazzo a rubato una pistola un altro pazzo a fatto esattamente uguale e ne ha ribata un altra , solo per miracolo non si è ripetuta una strage.